Cose da grandi
“Where is the Life we have lost in living? Where is the wisdom we have lost in knowledge? Where is the knowledge we have lost in information?”
(T.S. Eliot)
Ho già detto che per lo stato siamo tutti bambini? Credo di sì. E cosa si dice ai bambini quando i grandi discutono? «Andate di là a giocare, queste sono cose da grandi,» giusto? Questo sembra proprio il senso di questa notizia rivelata dal The New York Sun (e segnalata da Xymphora):Frustrata dalle fughe di notizie sulla stampa sul suo lavoro più delicato, la sorveglianza elettronica, la National Security Agency (NSA) ha organizzato negli ultimi anni una serie senza precedenti di “seminari” segreti per istruire i reporter sui danni causati da tali perdite e per scoraggiare articoli che potrebbero interferire con la missione dell'agenzia di spiare i nemici dell'America.
Ovviamente, la scusa buona è, come al solito, quella del nemico: i “grandi” ci proteggono, ma non devono essere disturbati dalle nostre domande e dai nostri capricci. Loro sanno cosa è bene per noi, noi dobbiamo ubbidire, anche se non capiamo perché. Anzi, non dobbiamo neanche saperlo, il perché: non potremmo capirlo, ma soprattutto il saperlo potrebbe compromettere la loro sacra missione, quella di proteggerci. Se Bin Laden ancora non è stato catturato il motivo sta nell'imprudenza di qualche sprovveduto reporter, capito bambini?Alle classi di mezza giornata hanno partecipato funzionari di alto grado della NSA che hanno evidenziato i passaggi discutibili nelle storie pubblicate offrendo “una innocua riscrittura” che secondo loro mantiene “il senso generale” degli articoli ma omette i particolari che potrebbero rivelare le tecniche dell'agenzia, secondo i sommari dei corsi ottenuti dal The New York Sun.
Da uno a dieci, quanto valuterà il taxpayer – che ricordiamolo, è colui che paga funzionari della NSA, seminari segreti, e in parte, pure i giornalisti – dicevo, quanto valuterà un'informazione completa e quanto la necessità della segretezza della NSA? Non importa, perché in fondo, la sua valutazione l'ha già delegata ad altre persone, insieme alla propria libertà. Denominato “SIGINT 101,” usando l'acronimo della NSA per signals intelligence, il seminario è stato presentato “una manciata di volte” fra circa il 2002 ed il 2004, ha confermato ieri una portavoce dell'agenzia, Marci Green. I funzionari sono rimasti soddisfatti del programma, ha detto.
La soddisfazione dei lettori di giornali non è invece contemplata dal programma, che pare avere un'idea ben precisa di cosa dev'essere l'informazione. Del resto, il popolo cresciuto nell'incubatrice della d/istruzione pubblica, a parte poche eccezioni, non pare averne una molto diversa: lungi dal ricercare il sapere, si accontenta di sapere ciò che deve sapere. Tutto ciò che va oltre il limite della matrice imposta è, come si dice ai bambini: cacca.
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