Ci sono notizie che danno la vera misura del disastro causato dallo stato nella società, notizie che fan venire voglia di piangere per la loro desolazione. Questa è una di quelle:
E ancor di più, a lasciare con l'amaro in bocca, con un groppo di rabbia in gola, è l'ingiusta vergogna che il poveretto ha dovuto subire, la rinuncia ad una dignità duramente mantenuta in lunghi anni di lavoro, soprattutto se confrontata con l'assenza totale di vergogna – che sarebbe tra l'altro pienamente giustificata – da parte di chi lo ha derubato per tutta la vita promettendogli, mentendo, di occuparsi di lui quando non avrebbe più potuto lavorare.
Questa è dell'anno scorso:
CAGLIARI (25 settembre) - Non sapeva più come fare. La magra pensione da artigiano questa volta era già finita e non aveva nemmeno la possibilità di comprarsi il pane. Così un settantacinquenne di Cagliari, vedovo, questa mattina è andato nel solito negozio e ha messo nella borsa un pacco di pasta. La scatola gli è caduta proprio davanti alla cassa e l'uomo è scoppiato a piangere. Più mortificata di lui la proprietaria dell'alimentari che gli ha regalato il cibo e anzi tutti gli abitanti del quartiere venuti a conoscenza della situazione hanno deciso di mettere in moto una gara di solidarietà per cui l'anziano non resterà più senza cibo.Incredibile a dirsi, i malvagi commercianti, quelli che“ vivono per il profitto”, non solo perdonano il furto ma si mobilitano per aiutare un loro simile, messo in ginocchio dall'incapacità dello stato di mantenere le sue promesse. Una vita di lavoro onesto, per essere costretto in vecchiaia a diventare ladro per sopravvivere: un crimine enorme, inaudito che grava sulle spalle dei parassiti di stato, sui ladri legalizzati, su questo flagello biblico chiamato stato sociale.
«Il pacco di pasta gli è caduto per terra proprio davanti alla cassa - ha raccontato la negoziante, che gestisce assieme al marito il piccolo market - mi ha guardato e si è messo a piangere. È sempre stato un buon cliente, mi ha detto che non lo aveva mai fatto ma è stato costretto a rubare per fame. Mi ha spiegato tutto e se lo avessi saputo prima avremmo fatto qualcosa».
E ancor di più, a lasciare con l'amaro in bocca, con un groppo di rabbia in gola, è l'ingiusta vergogna che il poveretto ha dovuto subire, la rinuncia ad una dignità duramente mantenuta in lunghi anni di lavoro, soprattutto se confrontata con l'assenza totale di vergogna – che sarebbe tra l'altro pienamente giustificata – da parte di chi lo ha derubato per tutta la vita promettendogli, mentendo, di occuparsi di lui quando non avrebbe più potuto lavorare.
Questa è dell'anno scorso:
Pensavate che i senatori fossero da meno dei deputati? Quest’ultimi si sono aumentati l’indennità mercoledì scorso, e i “padri” hanno atteso soltanto una settimana per adeguarsi. Sai com’è, tocca ai giovani sfondare. Ma se alla Camera la busta paga parlamentare se l’erano aumentata del 4% abbondante per l’anno prossimo, visto che quest’anno l’avevano tagliuzzata rispetto al 2005 (totalizzando però un aumento dell’8,2% nel 2008), a Palazzo Madama che di tagliarsi qualcosa non ci pensan proprio se l’aumentano anch’essi e allegramente del 4,23%. [...]Davvero non ci sono parole: solo maledizioni.
Al Senato, con lo stesso candore - è un eufemismo, ovviamente - di Montecitorio: perché anche qui i senatori questori hanno il coraggio di dire che «è prevista una riduzione del 10% sull’indennità e i vitalizi dei senatori, con un risparmio di 24 milioni di euro».
Dov’è il mendacio? Lasciamo parlare le cifre del bilancio interno approvato ieri dall’aula del Senato pressoché all’unanimità. Spesa complessiva per lo stipendio dei 322 senatori, comprensiva di indennità parlamentari, diarie e compensi vari, nel 2006: 80 milioni 360 mila euro. Per il 2007: 83 milioni 760 mila. Nel 2008: 86 milioni 760 mila. Insomma, 3 milioni di euro all’anno in più. Però va detto che l’anno prossimo, sì quello della stangata per la gente comune, un senatore ci costerà 260.124 euro, imponibili solo in parte limitata. Mentre un deputato, anch’egli a tassazione paritariamente molto ridotta, ci costerà 10 mila euro in più, per l’esattezza 272.120.
Ciao Tibi
ReplyDeletetragica la nostra situazione politica...ma io e te lo sappiamo già bene, visto che da tempo parliamo di questa "ars" (la politica) che è diventata "arte" (gli artisti dell'inchiappettata)
E mica solo per i soldi. Pensavo a quello scemo dell'ex ministro Burlando: dopo essersi infilato contromano sulla tangenziale, viene fermato (nessun palloncino...ovviamente, quello è solo per quei drogati di ragazzacci del sabato sera) e si preoccupa di dire che è stato multato come gli altri. Multone+ritiro della patente. Peccato che io, se resto senza patente, devo romepre le palle ad amici o usare il motorino, mentre lui userà semplicemente di più (e anche per i cazzi suoi) l'autista messogli a disposizione da questo stato che non riesce a dare un pacco di pasta a un onesto pensionato!
P.s. E nessun giornalista che glielo ha fatto notare!
TETE
questo stato che non riesce a dare un pacco di pasta a un onesto pensionato!
ReplyDeleteLa cosa più tragica è che il pensionato ha pagato tutta la vita per avere la pasta assicurata in vecchiaia. Ora magari lo capisce di essere stato fottuto, ma ormai è troppo tardi, è troppo vecchio e debole.
E la mia rabbia per il suo triste destino è moltiplicata dal sapere che questo è quello che aspetta anche me, da qui a una ventina d'anni o poco più.
Mentre i porci gozzovigliano con i nostri soldi.
Sono amareggiata soprattutto per una cosa: di poveri cristi del genere ce n'è sempre di più, e l'informazione, ovviamente, ne dà notizia solo in chiave "buonista"... Sai cosa intendo dire...
ReplyDeleteHo dimenticato di firmare il post. Sono flo.
ReplyDeletehttp://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/ruba-per-fame/storia-inventata/storia-inventata.html
ReplyDeleteMa non ci si può proprio fidare dei giornali!
ReplyDelete:-D