Saturday, August 18, 2007

Volete vendere l'Oro? Vendetelo agli Italiani!


 Lettera aperta

al Presidente della Repubblica Italiana, on. Giorgio Napolitano
al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Romano Prodi
al Ministro di Economia e Finanze, on. Tommaso Padoa Schioppa




Egregi onorevoli,

siamo un gruppo di Italiani che si interessano di Economia e Mercati. Ci incontriamo da cinque anni nel sito www.usemlab.com, dove discutiamo anche di teoria economica, pubblichiamo analisi, e seguiamo con crescente preoccupazione le vicende dell’economia mondiale.

Il recente riaffiorare del dibattito sull’idea di dismettere parte delle riserve auree del nostro Paese ci è apparso, purtroppo, questa volta più deciso del solito.

Abbiamo sempre dedicato un particolare interesse al mercato dell’oro, anche sulla base degli insegnamenti della Scuola Austriaca di Economia (dei maestri Mises, Rothbard e premio Nobel Hayek), la quale da sempre auspica il ritorno a una moneta onesta.

Di fronte alla idea di alienare le riserve auree del Paese ci sentiamo pertanto obbligati ad avanzare la proposta contenuta in questo documento, che intendiamo divulgare il più possibile.

Quando per esigenze particolari di cassa arriva il momento di vendere i gioielli di famiglia, è tradizione italiana fare in modo che rimangano in famiglia. Si cerca lo zio ricco, il cugino che ha fatto fortuna, il fratello che è stato più saggio, e si vende a loro.

E’ un po’ la versione italiana, famigliare, dell’americana convinzione che l’Oro appartenga al popolo, benché esso venga custodito nei forzieri della Banca Centrale.

Quindi perché non vendere agli Italiani l’Oro delle nostre riserve, se proprio lo si deve vendere?

Noi siamo convinti che se si dovesse addivenire ad una realizzazione del malaugurato proposito, l’operazione dovrebbe essere considerata alla stregua di tutte le altre privatizzazioni di patrimonio demaniale, messe in atto in questi anni, ed essere riservata agli Italiani!

Con in più la non trascurabile differenza che, essendo l’Oro alienabile in lotti molto piccoli accessibili a tutti, tale privatizzazione dovrebbe essere riservata al Popolo Italiano, agli Italiani Qualunque. Dovrebbero essere esclusi i soliti gruppi di potere economico che hanno fatto la parte del leone nelle privatizzazioni già avvenute. Basandoci sull'ammontare stimato di circa 2000 tonnellate, spetterebbe una oncia a ciascun Italiano.

Nella speranza di incontrare orecchie attente e cuori sensibili a questo accorato appello, distintamente vi salutiamo,

Firmato:

Lo Staff di USEMLAB

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