Il potere, come tutte le droghe pesanti, dà dipendenza. In Brasile, secondo quanto riporta l'Independent, devono essere totalmente scimmiati. Leggere per credere.
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Di Leonard Doyle - Washington, 29 August 2007
Nel 2000, Time magazine scelse Marc van Roosmalen, un primatologo olandese, come uno degli “eroi del pianeta” per il suo lavoro in Amazzonia.
Ma nonostante la sua ricerca abbia condotto alla scoperta di cinque specie di scimmie e di un nuovo genere di primati, all'inizio di quest'anno è stato arrestato e condannato a quasi 16 anni di prigione. È ora fuori su cauzione, in attesa dell'appello, ma l'effetto sulla ricerca scientifica è stato drammatico.
Il crimine del dr. van Roosmalen consiste nell'aver mantenuto scimmie orfane (i cui i genitori sono stati uccisi dai cacciatori) in un rifugio a casa sua in Amazzonia senza i permessi appropriati.
L'indagine in loco richiede l'approvazione di fino a cinque enti governativi in Brasile. E possono essere necessari fino a due anni per ottenerla.
Il mese scorso, un congresso di biologi in America Latina ha visto 287 scienziati da 30 paesi firmare una petizione che dichiara che imprigionare il dr. van Roosmalen è “indicativo di una tendenza alla repressione governativa degli scienziati in Brasile”.
Si è ampiamente speculato sull'ipotesi che a condurre al suo arresto siano state le mazzette delle industrie del legname e della soia a causa delle sue azioni di alto profilo nel tentativo di proteggere la foresta pluviale dell'Amazzonia. Il Worldwide Fund for Nature (WWF) sta sostenendo la sua causa per portare il caso all'attenzione internazionale.
Gli scienziati brasiliani sono inoltre furiosi per il comportamento del governo. “La ricerca deve essere stimolata, non criminalizzata,” ha detto al New York Times Ennio Candotti, un fisico che è stato per i quattro anni scorsi il presidente della Società Brasiliana per il Progresso della Scienza, la principale associazione scientifica del paese. “Al contrario, abbiamo una situazione in cui burocrati fanatici considerano tutti colpevoli a meno che possano dimostrare la loro innocenza.” [...]
Gli scienziati dicono che gli sforzi brasiliani per eliminare la la bio-pirateria hanno passato i limiti. “Volevamo proteggere l'ambiente e la conoscenza tradizionale, ma la legislazione è così restrittiva da aver provocato abusi e mancanza di buonsenso,” ha detto Candotti. “Il risultato è paranoia e un disastro per la scienza. Ci sono dei talibani nel governo che dicono di difendere l'interesse nazionale, ma che finiscono per indebolirlo e danneggiarlo.“
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Di Leonard Doyle - Washington, 29 August 2007
Nel 2000, Time magazine scelse Marc van Roosmalen, un primatologo olandese, come uno degli “eroi del pianeta” per il suo lavoro in Amazzonia.
Ma nonostante la sua ricerca abbia condotto alla scoperta di cinque specie di scimmie e di un nuovo genere di primati, all'inizio di quest'anno è stato arrestato e condannato a quasi 16 anni di prigione. È ora fuori su cauzione, in attesa dell'appello, ma l'effetto sulla ricerca scientifica è stato drammatico.
Il crimine del dr. van Roosmalen consiste nell'aver mantenuto scimmie orfane (i cui i genitori sono stati uccisi dai cacciatori) in un rifugio a casa sua in Amazzonia senza i permessi appropriati.
L'indagine in loco richiede l'approvazione di fino a cinque enti governativi in Brasile. E possono essere necessari fino a due anni per ottenerla.
Il mese scorso, un congresso di biologi in America Latina ha visto 287 scienziati da 30 paesi firmare una petizione che dichiara che imprigionare il dr. van Roosmalen è “indicativo di una tendenza alla repressione governativa degli scienziati in Brasile”.
Si è ampiamente speculato sull'ipotesi che a condurre al suo arresto siano state le mazzette delle industrie del legname e della soia a causa delle sue azioni di alto profilo nel tentativo di proteggere la foresta pluviale dell'Amazzonia. Il Worldwide Fund for Nature (WWF) sta sostenendo la sua causa per portare il caso all'attenzione internazionale.
Gli scienziati brasiliani sono inoltre furiosi per il comportamento del governo. “La ricerca deve essere stimolata, non criminalizzata,” ha detto al New York Times Ennio Candotti, un fisico che è stato per i quattro anni scorsi il presidente della Società Brasiliana per il Progresso della Scienza, la principale associazione scientifica del paese. “Al contrario, abbiamo una situazione in cui burocrati fanatici considerano tutti colpevoli a meno che possano dimostrare la loro innocenza.” [...]
Gli scienziati dicono che gli sforzi brasiliani per eliminare la la bio-pirateria hanno passato i limiti. “Volevamo proteggere l'ambiente e la conoscenza tradizionale, ma la legislazione è così restrittiva da aver provocato abusi e mancanza di buonsenso,” ha detto Candotti. “Il risultato è paranoia e un disastro per la scienza. Ci sono dei talibani nel governo che dicono di difendere l'interesse nazionale, ma che finiscono per indebolirlo e danneggiarlo.“
[...]Ci sono dei talibani nel governo che dicono di difendere l'interesse nazionale, ma che finiscono per indebolirlo e danneggiarlo[...]
ReplyDeleteE' il paradosso delle "democrazie" moderne che non sono altro che il regime di una lobby. L'interesse nazionale non esiste, altrimenti esisterebbe l'interesse pubblico. Ci si sorprende in tutti i settori, dalla scienza alla finanza, alla scuola.
Non so se e' l'effetto di 300 anni di fiat-money o semplicemente l'effetto di 30 anni di corruzione e malgoverno, ma il fatto che lo Stato e la divisione tra pubblico e privato non esiste, sta mostrando i suoi effetti.