Saturday, July 5, 2008

La Compagnia degli Avventurieri d'Inghilterra

Riprendiamo la pubblicazione dei dispacci telepatici da Laputa che nonostante i ben noti problemi affrontati in questo periodo dal Gongoro hanno continuato ad arrivare puntuali.

Con il dispaccio di questa settimana il nostro inviato Giovanni Pesce – per gli amici il “Pesce Volante” – ci conduce in un vertiginoso viaggio attraverso i secoli e gli oceani, sulle orme delle compagnie commerciali di sua maestà britannica, in un tempo in cui i mercati erano monopoli delle case regnanti.


Un tempo a cui i nostri attuali governanti democratici guardano con nostalgia e desiderio, mentre in quel di Bruxelles cercano, producendo immense quantità di regole e divieti, di appropriarsi di ciò che rimane della nostra libertà.

Sperando che il bel tempo duri, sono felice di poter ancora una volta augurare a tutti una piacevole lettura e un sereno weekend.
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Il Governatore e la Compagnia degli Avventurieri d'Inghilterra Commercianti nella Baia di Hudson.


Di Giovanni Pesce


Nei mesi passati avevamo navigato verso i Mari della Cina con i clipper della Compagnia delle Indie Orientali entrando così in contatto con quel mondo composto da avventurieri, diplomatici e contrabbandieri dove le antiche arti del commercio mondiale si evolvevano con un tasso di crescita senza pari.

Se invece osserviamo ora l’altra sponda dell’Oceano Atlantico noteremo come anche questa abbia offerto a Sua Maestà Britannica un’occasione unica per costituire un’altra Compagnia: la HBC ovvero la Hudson Bay Company.

Per proseguire il viaggio e saperne di più, dovremo salpare virtualmente adattandoci ad una scomoda sistemazione su uno schooner a due alberi.

Prima della partenza ho preparato uno speciale briefing sulle nostre prossime destinazioni nelle Terre di Nord-Ovest.

Nel 1670, Carlo II d’Inghilterra offrì, come graziosa ricompensa per servizi prestati, le terre comprese tra il Nord Dakota e il Grande Mare Freddo ad un suo fedele servitore, il principe Rupert, e questi si industriò con i suoi avventurosi soci per ricavare, da quelle terre del Nuovo Mondo. i più significativi guadagni.

Se la Royal Society premeva molto affinché venisse trovato il Passaggio a Nord-Ovest, obiettivo geostrategico fondamentale, i Soci Fondatori avevano come obbiettivo primario il solo immediato ritorno sull’investimento economico; mentre la Chiesa Anglicana, grazieaddio, non propose alcuna opera di imposizione di pratiche religiose di tipo europeo.

Le attività locali del Nuovo Mondo erano limitate alla caccia ed alla pesca ma con questi soli punti di forza iniziale venne consolidata la più antica azienda britannica, integrando queste attività in uno dei primi tentativi di centri di commercio mondiale.

Pelli e carnagioni canadesi venivano scambiate con merci provenienti dal Vecchio Continente; in particolare whiskey e brandy venivano utilizzati come farmaci miracolosi ed i rapporti di scambio prevedevano che il ritorno sull’investimento fosse eccezionalmente favorevole alla HBC.

Il modello di organizzazione aziendale fu basato su quello della Royal Navy; giovani provenienti dalle Orcadi, le più sperdute isole scozzesi, venivano “spintaneamente” arruolati nella compagnia.

Nel corso degli anni la “Company” subì la concorrenza spietata, anche armata, della rivale “North-West Company”, azienda molto più “rampante” e decisa a trovare il mitico Passaggio a Nord-Ovest, ma con il passare del tempo, le due società si fusero conservando l’unico marchio HBC.

La vita, anche per le aziende trascontinentali, si è fatta dura ed ora l’HBC gestisce una serie di supermercati; vero core-business dell’azienda.

Il mitico obiettivo del Passaggio a Nord-Ovest che ha riscaldato i cuori di molti esploratori, è stato raggiunto da Roald Amudsen che nell’Agosto 1906, riuscì nell’impresa di raggiungere l’Oceano Pacifico dopo essere partito dall’Atlantico.

Dall’altra parte Pietro il Grande aveva organizzato spedizioni per scoprire cosa esistesse ad ovest della Kamchakhta e le Curili; nel 1762 il Capitano danese Vitus Johansen Bering, portò i suoi uomini a sbarcare in una nuova terra americana; rientrato naufragò si di un’isola poi denominata “Isola di Bering” che, per la sua vicinanza con la linea internazionale di cambio data, è conosciuta anche come “l’isola fluttuante” esattamente come Laputa.

Che tempi e che avventure!

Ma le avventure proseguono anche in Italia dove ha lavorato la Canada Northwest Spa utilizzando la concessione governativa per le miniere di salgemma di Scanzano Jonico, che, qualche anno dopo, sono state proposte come siti per lo stoccaggio del materiale atomico.

Penso che ora sia giunto il tempo di salpare verso Fort Bourbon, e con un doppio urrah alziamo i gomiti!


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