tag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post5339387048369566652..comments2024-01-06T15:48:40.320+02:00Comments on La Voce del Gongoro: Sulla cattiva stradaPaxtibihttp://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comBlogger14125tag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-46216271354663376572008-02-19T16:39:00.000+02:002008-02-19T16:39:00.000+02:00Io comunque, avendo guidato lo scooter per una dec...Io comunque, avendo guidato lo scooter per una decina d'anni in Grecia, dove semafori e segnaletica sono rispettati più o meno come a Napoli, ho imparato a farne senza: era molto più sicuro sincerarsi di cosa facessero gli altri piuttosto che fidarsi dei cartelli!<BR/><BR/>:-oPaxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-29177390729207925992008-02-19T14:21:00.000+02:002008-02-19T14:21:00.000+02:00si.. ke però ammetterai essere nel volume di semaf...si.. ke però ammetterai essere nel volume di semafori, x quanto numerose siano le infrazioni, un numero comunque estremamente limitato..<BR/>quella di Fiumicino era una battuta!!!<BR/>PS. detto x inciso, i segnali stradali li mettono persino in pista dove quando vado a girare al massimo trovo 20 moto e nessun incrocio.. se fossero così inutili a maggior ragione li toglierebbero anke da lì!!<BR/>Cmq.. il mio era solo un esempio sull'applicazione di certi sistemi su piccoli e grandi numeri.. Io sono un fautore del privato, figuriamoci.. resta la mia perplessità iniziale ma non ho ancora avuto il tempo di approfondire le lettureUnknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-72590581372285424902008-02-19T01:09:00.000+02:002008-02-19T01:09:00.000+02:00È anche vero però che gli incidenti peggiori sono ...È anche vero però che gli incidenti peggiori sono quelli in cui tu passi bello bello con il tuo verde e dall'altra parte il pazzo crede ancora di riuscire a passare con il giallo e arriva lanciato come un katyusha... <BR/><BR/>L'aeroporto, come anche un porto o una stazione, è una cosa diversa da una strada, tra l'altro gli aerei, le navi e i treni non si guidano a vista.Paxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-82332205391861006062008-02-18T16:54:00.000+02:002008-02-18T16:54:00.000+02:00Il casino era legato al traffico.. appunto.. notor...Il casino era legato al traffico.. appunto.. notoriamente nelle città con un trafifco significativo (cioè tutte) gli incidenti avvengono proprio x la fretta.. semplificando, la paura ke qualcuno mi venga addosso perkè non so quello ke potrebbe fare ad un incrocio, è vero ke mi rende più prudente ma.. mi terrorizza! cosa ke tendenzialmente vorrei evitare (oltrettutto, da motociclista, il "lieve" incidente x una makkina sancisce x me il confine tra la vita e la morte quindi mi disturba non poco alla guida)..<BR/>Sono ovviamente tra il serio e il faceto ma non ritengo l'anarkia automobilistica un sistema ottimale.. anzi.. e poi, t immagini ad es. a Fiumicino o a Malpensa se utilizzassero lo stesso criterio??!! atterraggi e decolli a soggetto.. fantastico!!Unknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-26455649776967271902008-02-15T10:34:00.000+02:002008-02-15T10:34:00.000+02:00Scusate se mi intrometto. Volevo solo replicare a ...Scusate se mi intrometto. Volevo solo replicare a Stefano che riporta l'esempio della cittadina olandese di Drachten. Non mi risulta che l'esperimento esteso ad altre località abbia generato il casino, anzi. <BR/>Subito dopo la località della Frisia, infatti, hanno deciso di adottare lo stesso sistema in alcune aree del Belgio, Inghilterra, Danimarca e Germania ed anche alcuni urbanisti amricani si sono recati in Olanda per verificare la situazione. A dire il vero, i tedeschi si sono dimostrati un po' restii, e del resto è comprensibile dato il loro proverbiale tasso di statalismo e la loro generale impostazione burocratica. Malgrado ciò, proprio in Germania da poco si è provato ad espandere il criterio che sta alla base dell'esperimento non solo ai centri urbani, ma anche alle strade a scorrimento veloce (Bohmke, Bassa Sassonia), ed i risultati sono quelli previsti: una netta diminuzione dei sinistri stradali. Certo, il traffico rallenta notevolmente, ma le vite salvate giustificano evidentemente un sistema simile.<BR/>A Napoli, ad esempio, è noto che la segnaletica stradale viene generalmente ignorata. Ebbene, lì gli incidenti gravi sono pochissimi (ed anche quelli lievi "reali" dato la maggior parte di quelli denunciati sono infatti tentativi di truffa alle assicurazioni), e se oggi la velocità media di un mezzo nella città partenopea è di circa 10 km/h è molto probabile che, come dimostrato anche da David Friedman, una radicale privatizzazione e liberalizzazione delle strade e delle licenze sul trasporto pubblico riducano al minimo i problemi legati ai parcheggi, alle condizioni penose in cui versa ill manto stradale ed all'esubero dei mezzi in circolazione, vere cause della congestione del traffico.H.I.M.https://www.blogger.com/profile/03325005079914510507noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-70871197875001019682008-02-14T20:00:00.000+02:002008-02-14T20:00:00.000+02:00Nel caso delle costruzione e gestione delle strade...Nel caso delle costruzione e gestione delle strade io non vedo particolari problemi: se funziona a livello locale dovrebbe funzionare anche a livello globale. Poi, certo, è un'ipotesi e nessuno può esser certo di niente. Del resto il sistema perfetto non esisterà mai, ma certo ci sono sistemi più giusti ed altri meno, e un sistema che ti prende i soldi senza consenso e ci fa quello che vuole è sicuramente più ingiusto di altri. Senza contare che si è rivelato piuttosto inefficiente: ci si preoccupa della possibilità che la strada privata (che non hai pagato) potrebbe essere chiusa, ma per me già è così in tutti i centri urbani, senza contare che ovunque vai ti tocca pagare per parcheggiare (pedaggio, anyone?).Paxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-3216497208511876512008-02-14T17:22:00.000+02:002008-02-14T17:22:00.000+02:00ok.. ti kiamo domani x i dettagliX livello macro i...ok.. ti kiamo domani x i dettagli<BR/><BR/>X livello macro intendevo i tanti paeselli, cioè i grandi numeri.. faccio una ltro esempio: in Olanda o in Germania (non ricordo bene) c'è una cittadina di 20.000 anime in cui l'assessore alla viabilità ha fatto togliere i segnali stradali (precedenze, stop ecc.) in una zona x vedere se, mancando indicazioni, la gente guidava con più attenzione e ha riscontrato ke in effetti era così e non si sono verificati incidenti.. poi ha allargato la zona d'interesse e sono cominciati i casini.. esempio idiota (nel senso ke era idiota anke l'idea secondo me) x dire ke ciò ke funziona su "numeri" piccoli, poi coi numeri grandi non funziona più tanto.. solo quello..Unknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-61254997172630512692008-02-14T12:51:00.000+02:002008-02-14T12:51:00.000+02:00a livello macro la cosa è sostenibile? Beh, non è ...<I>a livello macro la cosa è sostenibile? </I><BR/><BR/>Beh, non è mica detto che debba essere per forza macro, ovvero che ci debba essere una sola azienda che costruisce strade per tutti. Anzi, come per tutto sarebbe meglio ce ne fossero molte, in concorrenza tra loro. Il livello macro è stato introdotto dallo stato, che pretende di poter gestire tutto su un territorio vastissimo, mentre la gestione più logica dovrebbe essere locale. Come dici tu, in tutte le cose bisognerebbe pagare quello che si utilizza personalmente. <BR/>(Comunque se vuoi una visione più dettagliata ti consiglio il link al libro di Rothbard nell'articolo.)<BR/>Per la cena siamo d'accordo.Paxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-69074214788064471532008-02-14T09:57:00.000+02:002008-02-14T09:57:00.000+02:00tibesio.. all'epoca solo uno stato poteva avere i ...tibesio.. all'epoca solo uno stato poteva avere i prestiti internazionali x fare infrastrutture, nessun privato sarebbe stato in grado.. e neanke una banca.. detto questo, tu sai bene ke io sono tutto fuorkè statalista, e resta la mia domanda originale (ke non era retorica, era proprio una domanda a cui non so rispondere, o meglio, non ho i dati x farlo): a livello macro la cosa è sostenibile? se si, ben venga! e il discorso si potrebbe tranquillamente estendere alle pensioni (perkè io devo pagare anke x qualcun altro, anzi solo x qualcun altro allo stato attuale delle cose), x l'assistenza sanitaria (ho 40 anni e credo di essere stato dal medico 5 volte in vita mia.. a conti fatti pago ben più di quanto io riceva), x la scuola ecc.<BR/>Insisto sulla mia posizione di fattibilità: esiste un problema di infrastruttura e un problema di gestione e secondo me le 2 cose vanno trattate separatamente.<BR/>PS. sabato sera vieni a cena da me?Unknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-19259738219317473762008-02-14T00:12:00.000+02:002008-02-14T00:12:00.000+02:00in compenso nei precedenti a momenti mangiavamo an...<I>in compenso nei precedenti a momenti mangiavamo anke dalla stessa forketta e tu non parlavi lo stesso</I><BR/><BR/>Metà della vita bisognerebbe ascoltare, e solo dopo, nell'altra metà, cominciare a parlare. Non come ora che l'ultimo dei pischelli vuole dire la sua convinto di sapere già tutto della vita.<BR/><BR/><I>se gli abitanti (all'epoca all'incirca 1.300 anime, galline comprese) del mio paesello natio avessero dovuto direttamente pagarsi quei 10 km di strada su è giù x i brikki, credo ke io e te non ci saremmo mai conosciuti</I><BR/><BR/>Per quanto per noi possa essere stato un piacere, non penso che al resto dei contribuenti italiani la cosa sia stata di un qualche interesse...<BR/><BR/>Più o meno è lo stesso discorso di Carlo: non si vede il motivo per cui persone che vivono a centinaia di km da te, e che mai conosceranno né te né il tuo paesello, dovrebbero contribuire a costruirti la strada. Se per il paesello la strada è una priorità, e le risorse necessarie non sono immediatamente disponibili, c'è sempre la possibilità di rivolgersi a banche o investitori, i quali se metteranno dei soldi a disposizione lo faranno volontariamente, perché convinti di avere il loro tornaconto nel tempo grazie all'interesse.<BR/><BR/>È un rischio, come tutti gli investimenti, ma la strada porterà maggiori risorse al paesello, quindi il soggetto che ha prestato il capitale può ragionevolmente pensare di riaverlo maggiorato. E se proprio questo qualcuno non si trova, magari vuol dire che non ne vale la pena, sta mica scritto da qualche parte che l'autostrada deve passare anche per la cima del Monte Bianco.<BR/><BR/>Ma quando a finanziare sono i contribuenti, lo fanno contro la loro volontà e contro il loro interesse, e nulla gli torna in tasca.<BR/><BR/>Tra l'altro, l'esempio dell'abitante del paese che si fa la sua strada personale e la vieta agli altri è un po' forzato. Perché non mettere un piccolo pedaggio così che il paese si sviluppi e lui stesso non abbia più bisogno di guidare per diversi km per andare al tabacchino?Paxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-34104306904943365222008-02-13T23:15:00.000+02:002008-02-13T23:15:00.000+02:00Sorvolo per il momento sulla questione ambientale....Sorvolo per il momento sulla questione ambientale.<BR/><BR/>Continuo a non capire chi gestirebbe la strada che porta da casa mia al tabacchino. E' vero, seguendo la stessa strada si va anche in altre destinazioni, ossia nei due paesini che confinano con il mio e in cui non c'è nessuna attività che si potrebbe permettere di spendere i soldi per mantenere una strada che in ogni caso disterebbe minimo due chilometri (e quante strade ci sono nell'arco di due chilometri in un tessuto urbano come quello del Nord-Est? Decine).<BR/><BR/>L'alternativa è che la strada sia di proprietà di uno o più privati non interessati economicamente al passaggio di veicoli e persone, ad esempio i frontisti. A questo punto, due possibilità: pedaggio o strada chiusa. Quest'ultima è decisamente la più probabile, visto che il pagamento di un pedaggio implica tutti i costi di gestione del pedaggio stesso, che potrebbero risultare troppo onerosi se raffrontati con un traffico relativamente scarso.<BR/><BR/>Posto poi che al paesino a fianco ci sia ad esempio un ipermercato, la strada che porta da casa mia al tabacchino non sarebbe l'unica e neppure la migliore, per cui sicuramente il proprietario di tale attività sceglierebbe magari un'altra strada da rendere accessibile gratuitamente al fine di aumentare le visite al suo esercizio. Ma – conseguenza abbastanza ovvia – tutti utilizzerebbero quella strada per i loro spostamenti, intasandola. Sia chiaro, non parlo di strade nel mezzo della prateria americana, ma di strade che fino a quarant'anni fa avevano l'erba in mezzo ai due solchi tracciati dai carri e dai trattori, con fosso, platani e case su entrambi i lati. Strade per cui una pista ciclabile non la fanno semplicemente perché non ci sta, con somma gioia del ciclista notturno,soprattutto se senegalese.<BR/><BR/>Tornando a ragionare in via ipotetica, se invece ci fosse un'unica strada, nel momento in cui il suo proprietario (chiunque esso sia) decidesse di chiuderla per qualunque motivo, in una società di quel tipo nessuno potrebbe obiettare. L'unica cosa da fare sarebbe comprare la strada. Ma chi lo farebbe? Inoltre, si sa che i tempi per la compravendita di un immobile sono abbastanza lunghi, e ciò avrebbe conseguenze disastrose sulla libertà ma spesso addirittura sulla possibilità di spostamento delle persone.<BR/><BR/>Andando in montagna, poi, per raggiungere certi paesi c'è solo <I>una</I> strada. Ma soprattutto, c'è una strada per chi vuole <I>uscire</I> da certi paesi. Chi intende percorrerla deve pagare pedaggio al proprietario, che può dunque fissare il prezzo che vuole. Questa situazione è riassumibile con una parola sola che conosciamo tutti. E non ci credo che l'Iperstanda a valle sarebbe interessanta alle duecento anime di Roccadivattelappesca.<BR/><BR/>Mi chiedo poi quale sarebbe la situazione all'interno di una città. Infine ricordo tutti i problemi riguardanti la sicurezza (normative, limiti, segnaletica, mantro stradale...)<BR/><BR/>Ciao,<BR/>carlooooooAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-32236782063169261242008-02-13T16:24:00.000+02:002008-02-13T16:24:00.000+02:00come sei diventato precisino.. 20 anni cazzo mai s...come sei diventato precisino.. 20 anni cazzo mai saranno.. (in compenso nei precedenti a momenti mangiavamo anke dalla stessa forketta e tu non parlavi lo stesso.. e non sta a dire ke è perkè avevi la bocca piena!)<BR/><BR/>Tornando al discorso serio, tenderei a fare un "distinguo" tra investimento e gestione (ferma restando l'osservazione sulle inefficienze ke è sacrosanta), un po' come sarebbe opprotuno fare x le ferrovie. Un conto è l'investimento sull'infrastruttura (ke nessun privato era in grado di sostenere all'epoca di realizzazione e credo ke anke adesso ci sarebbero non poki problemi) un conto è la sua gestione. T faccio un esempio ke conosci bene (anke ammesso ke tu abbia l'alzheimer, andare con la memoria 20 indietro non dovrebbe essere un problema): se gli abitanti (all'epoca all'incirca 1.300 anime, galline comprese) del mio paesello natio avessero dovuto direttamente pagarsi quei 10 km di strada su è giù x i brikki, credo ke io e te non ci saremmo mai conosciuti (e oggettivamente una buona parte del divertimento ce la saremmo persa).. moltiplicando questa situazione i numeri diventano significativi.<BR/>Altro discorso è la gestione: su questo invece sono molto d'accordo, in particolare sulle inefficienze legate ad un sistema che dovrebbe essere misurato in termini economici e invece si misura in termini politici. In altri termini, "bene pubblico" non equivale a "bene statale" e purtroppo in Italia (e anke a Cuba) l'identificazione dei termini esiste.Unknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-50619372900691440262008-02-13T15:45:00.000+02:002008-02-13T15:45:00.000+02:00È anche vero che non ci siamo praticamente visti n...È anche vero che non ci siamo praticamente visti negli ultimi vent'anni... :-)<BR/><BR/>Nei link l'argomento è anche meglio approfondito, ioLa questione, secondo me, è che dal punto di vista del consumatore sostanzialmente non c'è una grande differenza: in ambo i casi devi pagare per il servizio fornito. Però la differenza, anche se piccola, è importante. Perché in un caso paghi in anticipo ed anche per servizi di cui non usufruirai, nell'altro no. E paghi anche per servizi antieconomici, che favoriscono solo pochi privilegiati. In un sistema privato questi ultimi dovrebbero pagarseli di tasca propria, e probabilmente non lo farebbero (il che dimostra anche come la teoria dello sviluppo ad ogni costo non è affatto una creazione del mercato quanto dello stato), mentre gli altri potrebbero investire il loro denaro in altri servizi che per loro sono prioritari.<BR/><BR/>Poi c'è il discorso sull'efficienza, ben illustrato da Rothbard nel link, ma questo è secondario: anche ipotizzando che lo stato riesca a gestire le strade nel miglior modo possibile – e la realtà non gioca a favore di questa ipotesi – rimane il fatto che tale gestione costerà di più alla società, perché si deve applicare per tutte le strade, anche quelle che altrimenti non sarebbero mai state costruite.Paxtibihttps://www.blogger.com/profile/16117581147770787987noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-501730304496310622.post-77107924403927921192008-02-13T11:03:00.000+02:002008-02-13T11:03:00.000+02:00azz tibi.. t conosco da 25 anni e non mi ricordo d...azz tibi.. t conosco da 25 anni e non mi ricordo di avert sentito dire tutte ste parole messe insieme.. le avevi accantonate x i momenti migliori??!!!<BR/>skerzi a parte, la riflessione è decisamente interessante anke se l'argomento è complesso davvero.. bisognerebbe capire se sui grandi numeri l'ipotesi "privatistica" funzionaUnknownhttps://www.blogger.com/profile/17677187407477447306noreply@blogger.com